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Wild Atlantic Way e Isole Aran: le emozioni forti del viaggio in Irlanda

On the road sulla Wild Atlantic Way

La Wild Atlantic Way, nota anche come WAW custodisce i miei ricordi di viaggio più belli, non solo di Galway, ma di tutta l’Irlanda: scogliere a strapiombo sul mare, baie spettacolari, villaggi tradizionali pieni di gente accogliente… Preparatevi una playlist suggestiva che vi possa accompagnare nel susseguirsi di panorami mozzafiato e, perché no, un buon libro da leggere sulle scogliere. Io ho viaggiato con le riflessioni di Chatwin in “Anatomia dell’irrequietezza”.  La WAW si estende per 2500 km, a voi la scelta di quale tratto percorrere! Purtroppo, io mi sono limitata ai magnifici tratti: Galway- Kylemore Abbey e Galway-Cliffs of Moher.

Per raggiungere Kylemore Abbey da Galway, si procede verso nord attraversando il Connemara National Park. Un parco nazionale dove uno spettacolare paesaggio montuoso si alterna tra torbiere e laghetti. Avendo del tempo, dal centro visitatori si dipartono percorsi segnalati. Purtroppo non ho avuto la possibilità di testarli, volendo visitare il villaggio di Cong, la sua abbazia agostinina ed il Ross Errily Friary, uno dei più grandi monasteri francescani completamente abbandonato più di due secoli fa. Infine sono arrivata a Kylemore Abbey, una splendida residenza neogotica affacciata su un lago con dei curatissimi giardini vittoriani. Un tempo dimora di una famiglia facoltosa, venne poi trasformata in monastero. Oggi ospita ancora le suore benedettine ed il loro collegio.

Procedendo invece verso sud, vale la pena fermarsi almeno per una foto al famosissimo Dunguaire Castle ed a Kinvarra, che con il suo porto pittoresco, costeggiato dai tipici cottage dei pescatori, può essere una buona scelta per la pausa pranzo. Non si può proprio saltare invece, la visita alle vicine rovine del monastero di Kilmacduagh.

Segue poi lo scabroso ma affascinante paesaggio del Burren, “terra rocciosa” dello Shannon inferiore, che favorisce l’introspezione. Attorno al 1640, lo spietato ispettore Cromwell lo descrisse come una terra dove “non vi è abbastanza acqua per annegare un uomo, né un albero per impiccarlo, né terreno per seppellirlo”.  Il più suggestivo scontro tra il tavolato calcareo e l’oceano Atlantico potrete ammirarlo nella ventosa Back Head, sosta obbligata per una passeggiata sulla scogliera.

Doolin, vicino al porto per le imperdibili isole Aran, è un villaggio famoso per la sua tradizione musicale, locale più frequentato il Gus O’Connor. Ed infine le spettacolari Cliffs of Moher:  8 km di scogliere alte fino a 200 metri.  Il tempo mi ha assistito permettendomi una visita sotto un sole splendente ma, dicono, siano suggestive anche con la nebbia.  Ho avuto il tempo per percorrere gran parte del sentiero che parte dalla O’Brien’s Tower, allontanandomi un po’ dalla parte turistica. Lungo il sentiero mi sono spesso soffermata ad osservare gli uccelli marini nidificanti tra le scogliere e soprattutto, ad ascoltare il rumore  del vento e delle onde che s’infrangono instancabili sulle pareti rocciose, contemplando panorami straordinari che ricorderò per tutta la vita. Un luogo magico dove tornerei molto volentieri.

Cliffs of Mohers

Le indimenticabili isole Aran

Almeno una giornata di viaggio va decisamente dedicata alle isole Aran per lasciarvi affascinare dalla loro bellezza senza tempo. Io ho preso il traghetto da Doolin per Inishmore, la più grande delle tre isole, lunga 13 km e larga 3. L’isola si può visitare in bicicletta, con tour hop-off, in calesse o a piedi. Qualsiasi sia la vostra scelta, sull’isola vi sembrerà di essere in un’altra dimensione. Gli scenari selvaggi delle scogliere a Dun Dunchathair e a Dun Aonghasa, la baia con le acque dai riflessi viola ed i leoni marini, la candida spiaggia di Kilmurvey, i muretti a secco che suddividono vacche al pascolo ed i cottage in pietra con i tetti di paglia vi lasceranno senza parole e resteranno nella vostra memoria per sempre.

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