vicolo color ocra di Marrakesh
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Marrakesh, Cosa non perdere nella città d’ocra

Marrakesh, conosciuta come “città d’ocra” o “città rossa”, per il colore delle sue caratteristiche mura in arenaria, è una città caotica che offre molte cose da vedere. E’ alquanto affascinante sia per i suoi contrasti sia per i suoi colori. Infatti seppure il colore predominante sia l’ocra, le merci dei suoi numerosi suq vivacizzano e rendono unico il panorama. Nei suq potrete trovare di tutto ma gli articoli più caratteristici, a mio avviso, sono le spezie, i tessuti, i tappeti, le lampade…

Tra le città imperiali del Marocco, Marrakesh è la più importante. È stata fondata attorno al 1060 e da allora è cresciuta molto velocemente affermandosi, ben presto, come una delle più importanti città magrebine sia come centro culturale che come centro commerciale.

Piazza Djemaa el-Fna

La sua piazza principale, Djemaa el-Fna, è una delle piazze più frequentate dell’Africa del Nord. Di giorno si popola di svariate bancarelle, incantatori di serpenti, tatuatori di henné… poi verso sera, repentinamente cambia volto, le bancarelle diurne spariscono e vengono sostituite da quelle di cibo e bevande. Onnipresenti sono solo gli artisti di strada. Le due facce di questa piazza e la sua vivacità resteranno per sempre nella mia memoria, assieme al ricordo delle mie mani tatuate con hennè e quel rossetto naturale fuxia, acquistato e provato per gioco, che rimase indelebilmente sulle mie labbra per giorni!

Principali attrazioni artistiche

Le principali attrazioni turistiche di Marrakesh sono la Koutoubia, la madrasa (o medersa) di Ben Youssef, le tombe della dinastia Saadiana, i giardini della Menara ed il magnifico palazzo El Bahia.

La moschea della Koutoubia

La moschea della Koutoubia, o dei librai, ha un minareto alto quasi settanta metri. È il minareto più antico delle tre torri almohadi al mondo, insieme alla Giralda di Siviglia e la Torre di Hassan a Rabat. Il suo nome lo deve ai venditori di libri sacri o scrivani che un tempo, da quelle parti, prestavano servizio agli analfabeti.

La madrasa di Ben Youssef

La meravigliosa madrasa (o medersa) di Ben Youssef  (Ibn Yūsuf) è un’antica scuola coranica che a suo tempo ospitava fino a 900 studenti. Stilisticamente ricorda molto l’architettura arabo-andalusa dell’Alhambra di Granada. Nel cortile centrale è presente il grande bacino per le abluzioni (lavaggi rituali), sui due lati lunghi è contornato da gallerie, sopra le quali si aprono le finestre delle ex-celle dormitorio degli studenti. Sul lato corto, in fondo, si trova la sala della preghiera. Tutto è riccamente decorato da stucchi e grandi travi di cedro intagliate con figure geometriche o motivi floreali, senza mai rappresentare figure umane o animali come da usi della cultura islamica.

Le tombe saadiane

Le tombe saadiane sono uno dei luoghi più visitati a Marrakesh, risalgono alla fine del XVI secolo. Il mausoleo principale conserva i corpi del sultano Ahmad-al-Mansur e della sua famiglia, mentre più di 100 tombe dei guerrieri della dinastia saadiana, finemente decorate con mosaici, si trovano in un giardino a cui si accede attraverso un corridoio.

Giardini di Menara

I giardini di Menara, seppur patrimonio Unesco non mi hanno entusiasmata un granché, meritano in ogni caso una breve visita per rilassarsi dai ritmi veloci della città. L’edificio centrale sembra che a suo tempo fosse sede di incontri amorosi dei sultani.  

Palazzo El Bahia

E dulcis in fundus, il palazzo El Bahia (la bella), uno degli edifici più importanti di Marrakesh. Il nome sembra derivare dalla bella moglie del visir (ovvero il consigliere politico e religioso “colui che decide”) Ahmed bin Musa, primo proprietario del palazzo. L’edificio è dotato di 150 stanze, diversi giardini e cortili interni. Sul cortile principale si affacciano le stanze dell’ex harem di Abu Bou Ahmed, costituito da 4 spose e 24 concubine. Quest’uomo dev’essere stato una personaggio alquanto interessante: da schiavo di colore riuscì ad ottenere il titolo di visir. A suo tempo il palazzo conobbe il periodo di suo massimo splendore.

Se poi vi restasse del tempo, vi suggerisco un’escursione all’Ourika valley!

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