Dettaglio mura di Rabat con piccione nelle feritoie
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Rabat: la magnifica capitale politico-amministrativa del Marocco

Rabat, capitale politica e amministrativa del Marocco, dopo Casablanca è la più grande città del Marocco. Di certo, la mia preferita tra tutte le città imperiali, assieme a Meknes, per il suo magnifico charme! Il suo nome deriva da Ribat, ovvero convento fortificato, antico nome della Kasba degli Oudaïa, un quartiere fortificato nella zona nord della città.

Kasba di Oudaïa

Entrando all’interno della kasba (cittadella), attraverso la monumentale porta andalusa Bab Udaya o Bab al-Kbir, la lentezza prende il sopravvento. I suoi vicoli acciottolati, le case bianche e blu ed una spettacolare vista sull’oceano Atlantico, vi daranno l’impressione di trovarvi in un luogo senza tempo.

Kasba Oudaia a Rabat vista Oceano Atlantico

La Kasba (o casba o qasba) fu inizialmente edificata nel X secolo, per combattere le attività dei berberi Barghawāṭa. La kasba prese il nome attuale dalla tribù Oudaïa, una tribù araba giunta dall’Africa del Nord nel XIII secolo, che vi si stabilì quando fu cacciata da Fez.

Attorno al 1150, il califfo degli Almohadi, Adb Al-Mu’min, costruì una nuova fortificazione, probabilmente sulle rovine della precedente, con annessa moschea e torre. Il suo successore Yacoub al-Mansur estese le fortificazioni, trasformando la città in una vera fortezza, la dotò di una maestosa porta Bab Udaya o Bab al-Kbir o Bāb al-Wudāyya (una delle attrazioni della città) e si propose di costruire la torre più alta al mondo: la torre di Hassan (vedi di seguito).

In un secondo tempo la fortezza venne abitata da monaci-soldato in attesa di partire per la guerra santa in Spagna. All’inizio del XVII secolo quando i moriscos (musulmani andalusi), vennero espulsi dalla Spagna ad opera dell’inquisizione spagnola, si stabilirono a Rabat. E, cosa molto interessante, assieme alla vicina Salè, Rabat, si trasformò ben presto in una repubblica autonoma di corsari che, nel corso del XVII secolo, si rese ben nota per pirateria e commercio di schiavi.

Torre di Hassan e mausoleo di Mohammed V

Tra le attrazioni artistiche di Rabat vie è la torre di Hassan, il minareto di una moschea rimasta incompiuta. La torre, per volere del sultano Yacoub al-Mansour, avrebbe dovuto raggiungere un’altezza di 80 metri per diventare la più alta la mondo! Al suo interno è presente una rampa al posto delle scale, per consentire al muezzin di salire a cavallo per l’Adhan, la chiamata islamica alla preghiera. Alla morte del sultano, però, la costruzione della moschea e del suo minareto rimasero incompleti e la torre oggi  raggiunge solo 44 metri.

Vicino alla torre in mattoni rossi sono evidenti parte delle mura e delle 200 colonne che dovevano far parte della costruzione. Il più recente mausoleo di Mohammed V, di architettura in stile arabo-andalusa, sorge nelle vicinanze della torre. Questa tomba reale è patrimonio Unesco dal 2012.

Necropoli di Chellah

Degni di una visita sono anche i resti della vicina necropoli di Chellah, ultima dimora dei sovrani della dinastia dei Merinidi. La necropoli, circondata da mura imponenti è dotata di un magnifico giardino con colorati alberi da frutta. Il portale principale  porta un’iscrizione presa dal Corano “Mi rifugio in Hallah, contro Satana”. Seguendo il sentiero si arriva ad una piazza panoramica, con vista sulle rovine della città romana di Sala. I resti della civiltà islamica, invece, sono costituiti dal minareto in pietra, oggi sormontato da un bel nido di Cicogne, dalle tombe di  Abu al-Hassan Ali e della sua consorte,  da una piccola medersa, una moschea ed altre tombe.

Nota alla popolazione marocchina è anche la piscina in muratura “bassin aux Anguilles”. Secondo una leggenda, le acque della piscina hanno il potere di rendere più fertili le donne.

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