Pioggia nella foresta pluviale
America,  Avventure di viaggio,  Messico

E quando piove nella foresta Pluviale?

Uno dei miei compleanni alternativi in cui la fortuna mi ha assistita

Terminata la visita alla interessantissima zona archeologica di Palenque, chiedo all’autista di lasciarmi al “Pan Chian”, pronta a trascorrere la sera del mio compleanno nel “divertentissimo”, a detta di Tripadvisor, “complesso turistico”. Tempo 5 minuti e mi fa scendere, nel bel mezzo del nulla, di fronte ad una strada di brecciolino. “Mi lascia qui?!” chiedo esterrefatta ed immediatamente comprendo che questo Pan Chian non dev’essere un posto molto lussuoso.

Con il mio trolley dal peso minimo di 25 Kg, al posto del mio usuale zaino da trekking, mi avventuro per la strada con il brecciolino. Rido immedesimandomi nel film “The holidays” del 2006,  dove Cameron Diaz trasporta a fatica il suo trolley per un sentiero innevato, mi consolo pensando che almeno io non ho i tacchi!!!

Arrivo ad una reception e non ho alcuna intenzione di passare il mio compleanno lì, ma il pensiero della strada del ritorno mi spinge a dargli una possibilità. La signorina, però, non riesce a convincermi e alla fine mi spiega che all’interno del complesso ci sono altre 4 “strutture alberghiere”. Così riparto con la mia valigia sul brecciolino…

Reception numero 2, peggio della prima. Riparto, passo attraverso un bar frequentato da diversi figli dei fiori che fumano erba e provano ad attaccare bottone. Faccio finta di non sentire e vado avanti per i ponticelli.

Reception numero 3 e inizio a perdere le speranze! Però il tipo è molto simpatico ed amichevole, così mi suggerire il posto migliore e gli lascio pure la valigia per andare a visitare i suoi concorrenti. Ah, la magnifica ospitalità messicana!

Reception numero 4: tale e quale alle altre!

Reception 5: finalmente trovo un posto decente!

Anche lì mi propongono una delle capanne per 200 pesos (circa 12 euro).  Ed al mio: “Non ha altro?”

Lei risponde: “Per abitazioni più economiche deve andare altrove.”

Ed io: “No, no, oggi è il mio compleanno, vorrei spendere di più! Vorrei vedere la migliore abitazione che ha!!” Così per 350 pesos mi fa vedere una camera nell’ultimo stabile, praticamente nella jungla, al secondo piano… Perfetta!!! Pensando alla valigia che trascino da tempo, chiedo solo la possibilità di stare al piano terra, senza mai immaginare ciò che sarebbe successo nella notte….

Così mi ritrovo con una camera a piano terra, con meno confort della suite, ma decisamente perfetta per 350 pesos. Vado a prendere la mia valigia dal tipo gentile e via per il brecciolino, ponticelli, stradine mezze asfaltate, stradine ciottolose e arrivo!! Lungo la strada le scimmie urlatrici mi hanno fatto compagnia, assieme a qualche ragno gigante, ad un amico rospo, a delle cicale canterine, insomma, per me, un posto da sogno!!

Camminando mi sale un po’ di malinconia nel dover passare il mio compleanno tutta sola. Mi riprendo con una doccia calda. Lascio la valigia sul pavimento e parto alla volta del ristorante. La strada è lunga, però è fantastico camminare con i rumori della notte nella foresta tropicale… certo i serpenti… ma meglio non pensarci!

Ripasso davanti al bar, dove i rasta fumati cercano di riattaccare bottone… li ignoro ed arrivo al ristorante. Vorrei auto invitarmi al tavolo con un viaggiatore interessante vistosamente Britsh ma…  sarebbe un comportamento troppo sfacciato per un inglese! Mi siedo così al centro della sala, dove posso godermi un bel gruppo che suona salsa e canta canzoni un po’ melodrammatiche e mi riprende la maliconia.

Inizio ad annotare i miei pensieri su un bel taccuino dello Sheraton Hotel. Scrivere i propri pensieri su un taccuino dello Sheraton Hotel in una capanna nella Jungla, sotto una pioggia incessante, con salsa di sottofondo, rastoni fumati tutt’intorno, con la consapevolezza che un esercito di formiche stia facendo un party in camera con delle briciole che mi sono cadute,  non ha prezzo… per tutto il resto non c’è Mastercard!!!!!

Il bello dei miei viaggi è che passo da un eccesso all’altro in poche ore! Ieri lo Sheraton, oggi un ostello con bagni in comune, domani una camera nella jungla… Passo da tailleur e tacchi, a pantaloni tecnici e scarpe da trekking come nulla fosse!! A metà serata comprendo che la possibilità di incontrare gente interessante, oltre l’inglese irragiungibile, non sussiste, così mi adatto alla media e consento a due tipi di sedersi al tavolo.

Attacco a chiacchierare sotto la pioggia, che da incessante si fa torrenziale. La maggior parte delle persone scappano, non appena l’acqua arriva alle caviglie, io mi tolgo le scarpe e mi rannicchio sulla sedia. Passa un indio e mi dice che normalmente dura un’ora e poi termina. Mah! Aspetto… inizia lo spettacolo dei funamboli: sputano fuoco con i piedi nell’acqua. Un meraviglioso contrasto tra fiume d’acqua e di fuoco! Penso a come potrebbe finire male il gioco con il fuoco sotto una capanna di legno ma, con la pioggia torrenziale, acqua sopra e acqua sotto, la tragedia è in effetti scarsamente probabile.

Funambolo in una capanna sotto la pioggia torrenziale in Chiapas

L’indio continua a dire che la pioggia passerà presto e mi invita a sedermi al tavolo di fianco, dove sono seduti altri 2 ragazzi e due ragazze. Tutti si sono appena conosciuti, mi unisco alla comitiva, si chiacchiera e l’indio tiene banco. E’ una guida naturalistica del parco, molto simpatico e gentile.

Inizio a dubitare che la pioggia torrenziale possa migliorare, quando il fiume d’acqua arriva ai polpacci delle persone. Io resto sempre asciutta, appollaiata sulla mia sedia. Non ho alcuna intenzione di mettere i piedi in quell’acqua torbida. Immagino shizostomi e bilarzia ovunque, pronti a parassitarmi. Eh, deformazione professionale, nulla che possa farci!

Però, quando inizio a pensare al fatto che la mia valigia è sul pavimento della mia camera e dentro c’è il mio PC, cresce in me la motivazione per cercare di andare a salvare la mia valigia. Tento di trovare qualcuno che possa prestarmi una busta per coprirmi i capelli e soprattutto per salvare il cellulare (perderne 2, in un viaggio solo, mi sembra eccessivo).

L’indio inizia a pensare anche lui che non passerà tanto presto. Forse mi vede un tantino preoccupata, non è che proprio fossi consapevole di come raggiungere la mia camera, su sentieri e ponticelli sommersi da un fiume d’acqua. Si offre di accompagnarmi. In altre circostanza avrei detto “ah, ah, certo che no!” ma in due secondi, ho visto una speranza di salvezza ed ho colto al volo l’occasione. Ho trovato un sacchetto per il cellulare e l’indio mi ha trovato una busta in prestito per i capelli. Mi sono alzata i pantaloni, tolta i calzini ed inizio l’operazione piedi in acqua torbida!

In quell’acqua c’era di tutto… per qualche secondo penso anche ai serpenti velenosi che avrebbero potuto cercare salvezza aggrappandosi alle mie gambe. Nella mia testa si susseguono in loop due pensieri: Computer… serpenti… computer… serpenti… vince la volontà di salvare il computer!

L’indio si toglie la camicia ed inizia il viaggio della speranza, sotto l’acqua incessante ed un torrente di acqua che arrivava fino ai polpacci. Meno male che l’indio conosceva la strada!!! Da sola sarei caduta di certo in un torrente più alto!!! Mi sentivo un po’ in colpa per avere una busta di plastica a coprirmi la testa e lui, con i capelli più lunghi dei miei, niente. Si è bagnato tutto come un pulcino ai primi passi! Io anche, eccetto i capelli ed il cellulare. Arrivati mi ha confermato che era davvero l’abitazione più sperduta.

Comunque un gran signore, credevo che zuppo come un pulcino per salvarmi, come minimo ci avrebbe provato ed invece, mi ha detto buona notte a domani ed è ripartito. Che uomo, 110 punti/100!

Fortunatamente l’acqua non era arrivata in camera, io comunque ho assicurato tutto sopra il comò, giusto in caso… Ha diluviato tutta la notte e sono stata una delle poche fortunate nel villaggio che non ha avuto l’acqua in camera, tutte le persone che alloggiavano nella capanne hanno passato una notte molto peggiore della mia, perdendo pressoché tutto! Evidentemente la fortuna mia ha assistita, facendomi un meraviglioso regalo di compleanno nel selvaggio Chiapas!

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