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Felice e fessa per il paseo de la Reforma

Il mio arrivo a Città del Messico

Devo confessare che il mio primo approccio con il Messico non è stato dei migliori. La situazione è comunque migliorata molto nel corso del viaggio, fino a trasformarmi da “felice e fessa” a completamente soddisfatta del mio viaggio. Arrivata in albergo a città del Messico, nonostante il mio jet leg e un pò di stanchezza, forse dovuta anche all’altitudine della città (2250 mt), ho deciso comunque di uscire subito. Il mio albergo era in pieno centro, a due passi dall’Ambasciata Americana.

Nonostante il mondo mi stesse mandando chiari messaggi per convincermi a restare in albergo, schierando addirittura un intero esercito antisommossa di fronte al mio albergo, per dei manifestanti contro la vicina Ambasciata Americana, sono comunque uscita.

Castillo de Chapultepec2
Castello di Chapultepec

Era una bellissima giornata di sole, perfetta per una camminata lungo il Paseo de la Reforma, dove, quasi a conferma del nome, si svolgeva la manifestazione. Il viale attraversa la città, collegando il Castello di Chapultepec, ex residenza estiva dell’imperatrice austrica, con il Palazzo Nazionale. Noto anche come “Paseo de la Imperatrix”, è un viale molto lungo e costruito su modello dei grandi boulevard europei.

Mi faccio strada tra l’esercito antisommossa ed i manifestanti. Mi fermo ad un bancomat a ritirare pesos e, non so per quale ragione, il bancomat mi ritira la carta. Essendo domenica, naturalmente la filiale era chiusa. Consapevole che la carta non sarebbe andata da nessuna parte prima di lunedì mattina, mi armo di pazienza, segno l’orario di apertura e continuo il mio vagare. 

Vista notturna dell' Angel de la Indipendencia in Paseo de la Riforma Città del Messico
Angel de la Independencia

Mi ritrovo di fronte ad una Nike greca, posta sopra una colonna al centro della rotatoria tra il Paseo de la Reforma e le vie Florencia e Rio Tìber. Faccio qualche foto con il mio nuovo telefono. Poi vengo distratta da un signore che, gentilmente e di sua spontanea volontà, mi informa di trovarmi di fronte ad un importante punto di riferimento per il popolo Messicano: l’Angel de la Independencia.

L’angelo tiene nella mano destra una corona d’alloro e alla sinistra una catena spezzata, simbolo della vittoria e conquista della libertà dal dominio spagnolo.

L’uomo era seduto ad una panchina vuota e, dopo poco, mi ritrovo seduta sulla panchina con lui a chiacchierare. Mi racconta che le altre quattro statue alla base della colonna rappresentano: la Legge, la Giustizia, la Pace e la Guerra. Continua informandomi che l’Angel de la Independencia è stato realizzato in memoria del centenario della conquista dell’Indipendenza messicana dalla dominazione spagnola, a seguito di una decennale guerra d’indipendenza (1810-1821) e che tutte le statue furono fuse in bronzo a Firenze.

Mi racconta anche dei cedimenti della città, e che per tale ragione, il monumento, ben cementato, si ritrovò ben presto più in alto rispetto al livello del suolo nel quale fu posto, ed è per questo che altri 17 scalini furono aggiunti alla sua base.

Poi mi chiede se ho una cartina, per mostrarmi cosa non perdere a Città del Messico… non mi poteva capitare di meglio! Un signore distinto, gentile, acculturato che mi dà il benvenuto in città e mi spiega e racconta cose di sua spontanea volontà. Troppo bello per essere vero!

Apro la borsa per cercare una penna ed inizio a segnarmi le cose che mano mano mi racconta. Mi faccio prendere dalla conversazione interessante e simpatica. Arriva una ragazza che si siede vicino a me sull’altro lato della panchina, resta poco mentre sono intenta a prendere appunti e poi va via. Dopo poco, anche il signore scopre di avere un impegno urgente e va via. Rimasta sola, finisco di scrivere gli ultimi suggerimenti, e tutta felice e soddisfatta mi alzo, dirigendomi verso l’albergo. 

La folla di manifestanti iniziava a sciamare, noto uno scatto interessante e cerco nella tasca il cellulare. Non è lì. Lo cerco nella borsa ma non c’è. Torno indietro, casomai l’avessi dimenticato sulla panchina, ma nulla: desaparecido!  

Derubata sotto l’Angelo dell’Indipendenza, di fronte alla statua della legge. Ammetto, però, di essere stata derubata con gran classe, mi hanno resa felice e fessa!

Prima mezza giornata in Messico: -1 cellulare, -1 carta di credito! Bell’inizio! Ma, come tutti gli inizi scarsi, il Messico ha saputo ritirarmi su il morale. Ho trovato persone realmente gentili, senza secondi fini, veri amici che con il loro spirito ospitale mia hanno guidata per Città del Messico ed aiutata ad organizzare il mio viaggio ad Oaxaca e nel Chiapas, facendomi scoprire le bellezze del Messico!

2 commenti

  • Matteo Santoro

    Purtroppo questa è una regola universale valida in tutto il mondo: quando ci si trova in una citta’ molto turistica e un locale ti approccia parlando perfettamente inglese e ti da informazioni senza che tu neanche gliele abbia chieste…preparati alla truffa.
    In tutto il mondo ci sono persone di buon cuore pronte ad aiutare senza un secondo fine ma difficilmente ti approcceranno loro in una citta’ da milioni di turisti l’anno, mostrandosi addirittura interessati alla tua storia o al motivo per cui viaggi.
    Nei paesini o villaggi è diverso.

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