Pietra del sole ricostruzione
America,  Messico,  Tradizioni

Pietra del sole azteca: calendario solare e sacrificale

La pietra del sole azteca, conservata nel museo di Antropologia di Città del Messico, è un monolita circolare di 25 tonnellate. Secondo gli antropologi, pare si trattasse di un calendario solare  collocato probabilmente nel Templo Mayor.

Da questo calendario, dipesero il destino di diverse vite, sia in termini di organizzazione delle fasi quotidiane e sociali della vita, sia in termini di sacrifici umani. Per questo è nota anche come pietra sacrificale.

La pietra, di struttura circolare con cerchi concentrici, è fortemente simbolica, ed il suo  perno è rappresentato dal sole. Al suo centro è infatti scolpita la testa della divinità di Ollin Tonatiuh, ritenuto il quinto sole. Questa è rappresentata con la bocca aperta, dalla quale spunta il coltello sacrificale in ossidiana. Probabilmente la pietra era dipinta di ocra e rosso, come il colore del sangue.  Pare che il sangue dei sacrifici umani fosse ritenuto nutrimento per il sole e che solo grazie a questo, il sole potesse sorgere e tramontare ogni giorno.

Il calendario è formato da una serie di cerchi concentrici. Attorno al quinto sole sono disposti, nel primo cerchio, i quattro soli generatori del mondo. Secondo leggenda, questi erano sempre in disaccordo e dal loro disaccordo nacquero cielo e terra. Il disaccordo e la guerra, secondo la filosofia  atzeca,  erano elementi capaci di rompere gli equilibri, creare e  rinnovare.

Sempre secondo leggenda, il calendario, le relative conoscenze astronomiche e tecniche agricole furono trasmesse ai sacerdoti dal dio Quetzalcoatl, il dio serpente piumato.

Il calendario si divideva in due sistemi: uno divinatorio ed uno agricolo o civile. La coincidenza dei due calendari si aveva ogni 52 anni. Un anno di questo calendario era formato da 18 mesi di 20 gg. ciascuno, più 5 giorni del nulla (memotemi), per un totale di 365 giorni. Nella pietra, ogni giorno nel calendario corrisponde ad una divinità: coccodrillo, serpente, fiore…

Nell’ultimo cerchio esterno si trovano due enormi serpenti e nelle loro fauci si trovano due divinità: il dio del fuoco, Xiuhtecutili e Tonathiuh, il dio del sole. Inoltre è presente una data: tredici canna; corrispondente al 1479, probabilmente il termine della scultura ma anche la nascita del quinto sole.

Trovarsi di fronte a questo monolita è una vera e propria emozione, essendo una sintesi di credenze, filosofia degli opposti e conoscenze astronomiche del popolo azteca.

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